I redditi derivanti da locazioni diminuiti della detrazione forfettaria del 5% vanno sommati al proprio reddito personale e vanno a formare la base imponibile IRPEF su cui calcolare le tasse da pagare. Tuttavia una norma approvata con la finanziaria 2005 dice che quando il canone annuale corrisponde almeno al 10% del valore catastale, l’ufficio tributario non può procedere ad un accertamento di maggior valore
La Cedolare secca: Introdotta nel 2011, la cedolare secca rappresenta un’alternativa alla naturale tassazione sull’irpef,
In altre parole mentre precedentemente un proprietario era costretto ad inserire i redditi derivanti dalla locazione sulla sua dichiarazione dei redditi e quindi a tassarlo allo scaglione di riferimento, con l’introduzione della cedolare secca può scegliere di tassarlo ad una percentuale fissa del 21% sui contratti a canone libero, o del 15% per i contratti a canone concordato. Queste percentuali sono comprensive delle imposte di registro e il bollo (la marca da bollo che deve essere apposta ai contratti di locazione).